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Amarone della Valpolicella Classico 0.75

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Annata 2018
Vitigni Corvina Veronese 45%, Corvinone 45%, Rondinella 5%, Oseleta 5%
Alcol 16.5 %
Temperatura di servizio 18 °C
Denominazione Amarone della valpolicella classico DOCG
Tipologia Rosso
Abbinamenti Tradizionalmente viene abbinato con piatti a base di selvaggina, carne alla brace, brasati e formaggi di lunga stagionatura. Grazie ai sentori di appassimento delle uve, l'Amarone può essere proposto anche con piatti originali ed affascinanti dai sapori agrodolci, per cui si sposa alla perfezione con le creazioni della cucina asiatica e mediorientale
Formato 0.75 l

L'Amarone è il frutto di tutta la sapienza della famiglia Allegrini, un vero classico della denominazione, un rosso che riassume in sé tradizione, territorio e sapienza contadina. Corvina, corvinone, rondinella e oseleta vengono lasciate appassire almeno fino a dicembre controllandone quotidianamente la sanità. Dopo la vinificazione in acciaio e la lunga maturazione in barrique nasce l'Amarone della Valpolicella Classico DOCG di Allegrini: un vino di grande spessore e profondità

Note degustazione

Color rubino molto scuro, al naso esprime note di fiori passiti e di frutta rossa in confettura. Tracce di china, vaniglia, pepe nero e cacao aprono ad un assaggio strutturato e vigoroso, morbido e vellutato.

Cantina

Produttore leader della Valpolicella Classica, Allegrini è una realtà vitivinicola riconosciuta da sempre come una delle cantine italiane più importanti e significative. Tra i filari, la conduzione agronomica è fortemente attenta all'innovazione, ma allo stesso tempo è orientata verso il rispetto per l'ambiente, verso l'equilibrio dell'ecosistema, e verso la sostenibilità, per cui la direzione che si sta intraprendendo è quella della certificazione biologica. In cantina, nel corso degli anni molte sono state le novità e le migliorie introdotte, a partire dall'uso della barrique, che è andata ad affiancare le grandi botti tradizionali, fino ad arrivare alla riduzione del periodo di invecchiamento per non snaturare l'impronta varietale delle uve, passando per la revisione delle tecniche di appassimento e dei procedimenti enologici per la produzione di Recioto e Ripasso. È in questa maniera che prendono vita alcuni di quelli che rientrano a tutti gli effetti tra i migliori vini italiani.