Si parla di Kretzer riferendosi al rosé nato dalle uve Lagrein, una pratica già diffusa nel Medioevo, periodo storico in cui ha origine questa varietà. Il nome "Kretzer" ha origini dal "Kretze", un cestino di vimini intrecciato nel quale veniva filtrato il mosto ed il succo veniva separato dalle bucce. Seguendo il metodo del salasso, circa la metà delle uve viene pressata, l'altra metà del mosto sosta invece sulle bucce per diverse ore prima della fermentazione. Una volta unite le due parti, segue la fermentazione per 8 giorni in acciaio inox alla temperatura controllata di 19°C.
Color rosa cerasuolo brillante. Al naso fresco e giocoso, un bouquet fruttato con chiare note di ciliegia, lampone e ribes. Al palato ha una struttura piena, acidità gradevole e fine, godibile freschezza e un carattere giovanile. Un rosato dalla piacevole beva che ha il carattere e il finale persistente di un vino rosso.
Nel 1845, un gruppo di monaci benedettini proveniente da Muri, in Svizzera, giunse a Gries, alle porte di Bolzano, dove rilevò l'abbazia dei canonici agostiniani e con essa anche la loro attività vitivinicola già antica di secoli, dando vita ad una simbiosi fra convento, cantina e vigneti rimasta intatta fino ai giorni nostri. La conoscenza della loro tradizione, la fiducia nella qualità delle varietà autoctone e la loro esperienza: sono questi i valori che cercano di conciliare con il progresso e l'innovazione. Ed è così che si definisce la filosofia della cantina: attraverso l'utilizzo di moderni fusti in acciaio, botti in legno e barriques per l'affinamento, metodi di lavorazione delicati e tecnologia all'avanguardia.