Il Sorì Paitin appartiene agli eredi Pasquero-Elia sin dal 1796. È il versante della Serraboella più caldo e dotato di terreni unici che da tempo immemore sono delimitati e coltivati a nebbiolo. Sorì sta appunto a significare il primo punto in cui si scioglie la neve con i primi raggi invernali. Antico metodo con cui si selezionavano i migliori appezzamenti di nebbiolo. Serraboella è la menzione più celebre a Sud di Neive. Una lunga collina con un versante esposto a Ovest che si irripidisce crescendo e volge lentamente verso Sud. Proprio sul versante più scosceso e più caldo i Barbareschi possiedono un carattere unico. Potenza, volume si districano in una trama elegante
Color rosso granato. Al naso esprime sensazioni di spezie, frutta macerata e tocchi balsamici. In assaggio rivela forza, ma anche agilità, grazie ai tannini integrati e alla spinta acida.
La storia della cantina ha inizio nel lontano 1796 quando Benedetto Elia, soprannominato "Paitin", acquistò la cascina posta nei pressi di Neive, in Piemonte. Successivamente il figlio Giuseppe ampliò la superficie vitata e acquistò le splendide cantine sotterranee dedicate all'invecchiamento dei vini. Intenso da sempre il legame con l'estero, avviato già nel 1898 con l'esportazione del proprio vino, mentre nel 1893 fu imbottigliato per la prima volta il "Sorì Paitin", considerato a tutti gli effetti uno dei primi Barbaresco della storia. Oggi l'azienda è ancora di proprietà della famiglia Elia e vanta 17 ettari vitati coltivati con le varietà tipiche dell'area, il dolcetto, la barbera, ma soprattutto il nebbiolo per quanto concerne le bacche rosse, mentre l'arneis è protagonista assieme a piccole parcelle di riesling, tra le bacche bianche. Paitin ha deciso di puntare inoltre sul rispetto dell'ambiente e tutti i vigneti sono oggi in conversione al biologico. L'obiettivo di questa antica cantina piemontese è quello di produrre i classici vini del territorio, rimanendo fedele alla tradizione